Hernst Haas, nato a Vienna nel 1921, fotoreporter tra
i più quotati della prestigiosa agenzia Magnum dalla fine della grande guerra
agli anni sessanta del Novecento, aveva già svelato nella fotografia in bianco
e nero il suo straordinario gusto compositivo dell’immagine, ispirato sempre a
un raffinato senso dell’ordine e dell’armonia, ma è stato uno dei primi ad
usare la pellicola a colori fin dalla sua apparizione, esplorando questa nuova
dimensione della fotografia con una sensibilità estetica e una capacità espressiva
che nessun altro ha saputo eguagliare o, per lo meno, è riuscito a realizzare
con la sua continuità immagini tanto originali e affascinanti lavorando in
quasi tutti i generi fotografici, dai servizi giornalistici a quelli
industriali e pubblicitari, dal reportage di costume a quello naturalistico e
faunistico, dal ritratto alla documentazione d’ambiente, dallo sport alla
fotografia di scena cinematografica (fu, tra l’altro, il fotografo preferito di
John Huston, che lo volle al suo fianco durante la lavorazione de Gli spostati e de La Bibbia, ma documentò anche le
riprese di altri film famosi come West Side Story, Moby Dick, Piccolo grande uomo, Hello Dolly), praticando le
tecniche più svariate per restituire al meglio le caratteristiche del genere e
inventando, tra l’altro, un metodo tutto suo per creare il “mosso” nella
fotografia sportiva, ottenendo effetti sorprendenti e, come sempre, di grande
suggestione estetica.
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