mercoledì 31 ottobre 2012

AMERICA AMERICA , IL CAPOLAVORO DI ELIA KAZAN



Stavros Topuzoglu avvista le coste dell'America
Di Elia Kazan, il regista americano d’origine greca morto nel 2003, si ricordano soprattutto film come Un albero cresce a Brooklyn, Un tram che si chiama Desiderio, Fronte del porto, Viva Zapata, La valle dell’Eden, Splendore nell’erba e Gli ultimi fuochi, opere tutte più o meno appezzabili, anche per aver lanciato attori di grande talento come Marlon Brando e James Dean. Ma, personalmente, il film che più mi è piaciuto, tra tutti quelli che ha girato, è America America (presentato in Italia col titolo Il ribelle dell’Anatolia), un’opera nella quale convergono elementi diversi d’ordine etnico e culturale e che somma in sé molteplici caratteri, la narrazione avventurosa e picaresca, l’arabesco orientale e il dramma storico-sociale dove le risonanze bibliche si mescolano e si fondono con quelle coraniche. Mentre scrivo ho sotto gli occhi il canovaccio del film, tradotto e pubblicato dall’editore Mondadori nel lontano 1963 (scovato e subito acquistato in una di quelle librerie che espongono libri rari e antichi), un testo prezioso anche per la sua validità letteraria.

Nessun commento:

Posta un commento