Il 2 Maggio |
L’atteggiamento
di Goya verso la vita e verso gli uomini muta a mano a mano che la sua esistenza
trascorre e la società si trasforma sotto i suoi occhi, svelando i propri lati
peggiori. In gioventù egli guarda il mondo con gioia e ne celebra la bellezza e i piaceri. Nella maturità
sviluppa uno spirito fortemente critico e ritrae ciò che vede con rabbia, con
amarezza, con disgusto. In età avanzata la sua visione del mondo diventa
triste, lugubre, affranta. La grande varietà della sua arte è frutto della sua
personalità complessa e del suo genio eclettico e onnivoro, oltre che del suo
temperamento appassionato e romantico. In verità, poche figure, nella storia
dell’arte, hanno dato vita a un universo poetico tanto molteplice nei suoi
esiti e così aperto ad ogni dimensione lirica e umana. Goya si immerge in pieno nell’esperienza
della cultura figurativa settecentesca d’impronta romantica (era nato nel 1746
in provincia di Saragozza) per superarla e offrire al nuovo secolo (che
percorse fino al 1828) un linguaggio artistico inedito, foriero delle nuove
strade che esplorerà l’arte moderna, portando alla luce gli aspetti più
inquietanti dell’animo umano e dando
vita alle angosce, alle incertezze e ai turbamenti dell’inconscio che l’uomo
cela dentro di sé.
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