The Eagle (L’Aquila)
è un film epico che si scosta dagli stilemi del genere, nel senso che gli
eserciti lasciano il posto alle imprese e al valore dei singoli, ma soprattutto
perché mette al centro della vicenda temi e valori di cui il cinema ha smesso di interessarsi da tempo; temi come
l’onore, il coraggio e l’orgoglio, la fedeltà a una causa e alla parola data,
il bisogno del riscatto morale, la coscienza del valore dell’ordine della
civiltà contro la confusione e la ferinità della barbarie. Lo stesso titolo del
film, l’Aquila, riferita all’insegna-simbolo della forza e dell’onore di Roma
ma che è anche il nome del protagonista, Marco Aquila, sembra voglia alludere,
dato lo snodarsi del film, a quel senso elevato delle nostre azioni che
intendiamo quando usiamo l’espressione “volare alto come l’Aquila” . Tutto
ciò viene veicolato attraverso un film di genere popolare come l’epica e
l’avventura, dove l’azione e la suspence,
collocati per giunta in scenari naturali di grande bellezza (quale poteva
essere la Britannia al tempo dei Romani) si susseguono a ritmo incalzante e
suggestivo – e anche questo, cioè affidarsi a un genere di grande impatto sul
pubblico, appare come una scelta significativa da parte di coloro che hanno
progettato e realizzato il film.
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