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Cristoforo Colombo
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L’esaltazione
del pensiero selvaggio ha rivestito una funzione non secondaria tra i molti
strumenti adottati dal cosiddetto pensiero progressista per minare l’orgoglio
identitario dell’Occidente. Raramente si è riflettuto sulla fortuna incontrata
dal mito della primitività e della condizione di natura imposto dai
philosophes illumisti e sull’influenza che esso ha esercitato nel corso
degli ultimi tre secoli sulla cultura, sul costume e perfino sulla politica dei
nostri popoli. L’origine del concetto di “buon selvaggio” è da ricercare
nell’evento da cui per il mondo occidentale ha preso l’avvio l’Evo Moderno,
cioè quella scoperta dell’America che per la prima volta ha svelato agli
europei l’esistenza di un nuovo mondo e di popoli dai costumi molto primitivi.
Fu lo stesso Cristoforo Colombo a fornire ai suoi congeneri gli elementi per la
creazione di questo mito fuorviante, raccontando che le popolazioni insediate
nella terra da lui scoperta andavano in giro completamente nude, si mostravano
amichevoli e generose con gli stranieri e non attribuivano alcun valore all’oro
e alle pietre preziose. Il navigatore genovese era convinto che quegli uomini
ignari del senso del pudore e indifferenti all’oro fossero creature del tutto
innocenti, esseri quasi preadamitici rimasti fermi a un Eden ancora immune dal
peccato originale, tanto più che il clima dolce della loro terra ricca di
frutti e di selvaggina faceva pensare ad un luogo felice destinato a genti
fortunate. In realtà si trattava di un equivoco grossolano, nato dalla
circostanza che gli indigeni incontrati da Colombo e dai suoi uomini erano
convinti che i nuovi venuti fossero esseri soprannaturali discesi dal cielo,
individui potenti e invincibili di cui avevano un sacro timore. Solo per questo
si mostravano tanto amichevoli e disponibili, mentre erano tutt’altro che
pacifici, poiché guerreggiavano frequentemente con le tribù vicine e la loro
società, diversamente da quanto credevano gli europei, conosceva la servitù, la
poligamia e l’infanticidio. Ma mentre Colombo, tornato nel Vecchio Mondo,
faceva partecipi gli europei del suo equivoco, in America gli indigeni, con la
morte accidentale di uno degli stranieri rimasti in loco che ne svelava la
qualità umana e non soprannaturale, manifestarono la loro vera natura
scatenando una guerra senza quartiere per scacciare gli invasori e costringendo
perciò questi ultimi a sopprimerli fino all’ultimo uomo per averne ragione.
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Incontro con i popoli del Nuovo Mondo |
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