Nel corso di
più viaggi ho potuto visitare molti siti archeologici romani, da quelli italici
ad altri situati in Europa Africa e Asia minore, ma di nessuno di essi conservo
l’impressione preziosa e incantevole ricevuta da Leptis Magna, città romana
situata sulla costa libica a una manciata di chilometri da Tripoli. Ricordo
che, appena la vidi ergersi dal candore delle sabbie sahariane, un complesso
urbano imponente e solenne nettamente disegnato dall’invadenza della luce
desertica eppure stupefacente e illusionistico come un miraggio, mi apparve
quale la materializzazione d’un sogno sempre accarezzato e mai ritenuto
possibile, quello, struggente, della visione complessiva della città romana
originale, restituita una volta tanto non dai pezzi e dai bocconi ritagliati
qua e là all’interno o a ridosso di tessuti cittadini d’epoche posteriori, ma
nell’interezza e nell’organicità della sua struttura urbana e in tutta la
sapienza e finezza delle sue articolazioni architettoniche
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