domenica 7 ottobre 2012

NOTE SUL TEMA DEL VIAGGIO



Il viaggio, fino all'avvento della globalizzazione (fenomeno in atto già da tempo, anche se negli anni più recenti ha subito un impulso abnorme) era un'esperienza veramente formativa, un'avventura nell'altrove che ti permetteva di scoprire l'altro da te ma anche di conoscere quella parte di te o quelle parti che emergevano allorché ti trovavi fuori dal recinto delle tue certezze. Io ho cominciato a viaggiare a diciotto-diciannove anni, e i miei erano viaggi "tosti", nel senso che duravano intere estati o, come quando arrivai quasi ai confini del Sudafrica, una primavera e un'estate, sei mesi di tempo (povera la mia mamma, quante preoccupazioni, perché scrivevo solo una letterina ogni tanto!) Ebbene, il mondo di allora era, per certi versi, ancora diverso da quello di oggi, eppure già si indovinava ciò che sarebbe diventato. Trascrivo, tanto per contribuire ad approfondire il tema, alcuni passi di un articolo che scrissi sul mio viaggio africano diversi anni dopo averlo compiuto.




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