giovedì 31 gennaio 2013

IL CINEMA DI ORSON WELLES




Orson Welles è stato indubbiamente uno dei più grandi registi cinematografici del Novecento, benché nella sua vita abbia realizzato molto meno di quanto avrebbe potuto, sia per la scarsa comprensione che incontrava presso le case produttrici hollywoodiane davanti ai suoi progetti e  alla sua concezione del cinema rispetto a tecniche e metodi di realizzazione, sia per la sua stessa incontentabilità davanti ai risultati ottenuti, che spesso lo portavano a disamorarsi di un’opera ancora in fase di lavorazione. Per questa ragione si guadagnò presto una certa fama di sregolatezza dissipatoria, ma è anche vero che la produzione interveniva spesso pesantemente sui suoi film, imponendogli tagli e sistemi di montaggio non corrispondenti ai suoi progetti iniziali e portandolo quindi a disconoscere in parte o in toto alcune opere. Anche per questo si sottopose ad un intenso lavoro d’interprete in film d’altri registi (era anche un attore di grande talento) onde guadagnare denaro e sganciarsi, almeno in parte, dal condizionamento dei produttori, recandosi spesso anche all’estero in cerca di finanziatori non legati al mercato hollywoodiano. A conti fatti, di Orson Welles, oggi, ci restano una decina di film, oltre ai frammenti d’opera che non videro mai la luce del grande schermo, come una sua versione di Cuore di tenebra di Conrad e del Don Chisciotte di Cervantes, e a soggetti suoi come The Deep o Dead Reckoning (L’oceano o Corpo morto) o The Other Side of the Wind (L’altra faccia del vento), tutti progetti rimasti incompiuti o allo stato di abbozzo.














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