domenica 8 dicembre 2013

CONFUTAZIONE DELL'ESALTAZIONE DEL "PENSIERO SELVAGGIO"


Cristoforo Colombo
L’esaltazione del pensiero selvaggio ha rivestito una funzione non secondaria tra i molti strumenti adottati dal cosiddetto pensiero progressista per minare l’orgoglio identitario dell’Occidente. Raramente si è riflettuto sulla fortuna incontrata dal mito della primitività e della condizione di natura imposto dai philosophes illumisti e sull’influenza che esso ha esercitato nel corso degli ultimi tre secoli sulla cultura, sul costume e perfino sulla politica dei nostri popoli. L’origine del concetto di “buon selvaggio” è da ricercare nell’evento da cui per il mondo occidentale ha preso l’avvio l’Evo Moderno, cioè quella scoperta dell’America che per la prima volta ha svelato agli europei l’esistenza di un nuovo mondo e di popoli dai costumi molto primitivi. Fu lo stesso Cristoforo Colombo a fornire ai suoi congeneri gli elementi per la creazione di questo mito fuorviante, raccontando che le popolazioni insediate nella terra da lui scoperta andavano in giro completamente nude, si mostravano amichevoli e generose con gli stranieri e non attribuivano alcun valore all’oro e alle pietre preziose. Il navigatore genovese era convinto che quegli uomini ignari del senso del pudore e indifferenti all’oro fossero creature del tutto innocenti, esseri quasi preadamitici rimasti fermi a un Eden ancora immune dal peccato originale, tanto più che il clima dolce della loro terra ricca di frutti e di selvaggina faceva pensare ad un luogo felice destinato a genti fortunate. In realtà si trattava di un equivoco grossolano, nato dalla circostanza che gli indigeni incontrati da Colombo e dai suoi uomini erano convinti che i nuovi venuti fossero esseri soprannaturali discesi dal cielo, individui potenti e invincibili di cui avevano un sacro timore. Solo per questo si mostravano tanto amichevoli e disponibili, mentre erano tutt’altro che pacifici, poiché guerreggiavano frequentemente con le tribù vicine e la loro società, diversamente da quanto credevano gli europei, conosceva la servitù, la poligamia e l’infanticidio. Ma mentre Colombo, tornato nel Vecchio Mondo, faceva partecipi gli europei del suo equivoco, in America gli indigeni, con la morte accidentale di uno degli stranieri rimasti in loco che ne svelava la qualità umana e non soprannaturale, manifestarono la loro vera natura scatenando una guerra senza quartiere per scacciare gli invasori e costringendo perciò questi ultimi a sopprimerli fino all’ultimo uomo per averne ragione.
Incontro con i popoli del Nuovo Mondo

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